Di recente ho visto un bellissimo film che terminava con una scena in cui il protagonista, in una rievocazione del passato, pronuncia questa frase: "Sant'Agostino diceva che la felicità è continuare a desiderare quello che già si possiede." Non voglio aggiungere troppi dettagli sul film, dirò solo che riecheggia molto di questa inversione motivazionale attraverso cui i mezzi diventano fini. Chi riesce a rendere proprio questo modo di fare abbraccia l'ottica zen (se mai esistesse una Teoria della Gag, lo Zen ne sarebbe la pratica), che nel paradosso di esistere solo come tentativo implicito di negare ogni principio finisce per far assurgere a implicito principio l'unica cosa che ha valore sia come precetto morale che come agire morale: prendersi gioco di se stessi.
Le uniche cose che contano davvero sono gag: ma contano perché sono gag, o sono gag perché contano? Ma a questo punto sono ridondante, hai già detto tutto tu.
Di recente ho visto un bellissimo film che terminava con una scena in cui il protagonista, in una rievocazione del passato, pronuncia questa frase: "Sant'Agostino diceva che la felicità è continuare a desiderare quello che già si possiede." Non voglio aggiungere troppi dettagli sul film, dirò solo che riecheggia molto di questa inversione motivazionale attraverso cui i mezzi diventano fini. Chi riesce a rendere proprio questo modo di fare abbraccia l'ottica zen (se mai esistesse una Teoria della Gag, lo Zen ne sarebbe la pratica), che nel paradosso di esistere solo come tentativo implicito di negare ogni principio finisce per far assurgere a implicito principio l'unica cosa che ha valore sia come precetto morale che come agire morale: prendersi gioco di se stessi.
Le uniche cose che contano davvero sono gag: ma contano perché sono gag, o sono gag perché contano? Ma a questo punto sono ridondante, hai già detto tutto tu.
mi manca parlare con te Andrea, e sai che ora devi dire il titolo del film!
Il film è Il gusto delle cose, del 2023. Davvero bello.